Il sabrage è un’antica tradizione militare che risale al periodo delle campagne militari di Napoleone. Si favoleggia che gli eserciti napoleonici, avanzando di vittoria in vittoria, festeggiassero razziando le nobili cantine, e guasconamente, aprissero le bottiglie a colpi di sciabola.

Per nobilitare la pratica di evidente vandalismo e saccheggio, la storia ha elevato il gesto, ed ora la vulgata più diffusa è che il sabrage fosse un rito di passaggio tra gli ufficiali napoleonici per celebrare gli avanzamenti di grado, vittorie, o qualsiasi celebrazione tra uomini in uniforme (e sciabola).

La pratica del sabrage deriva dunque dal termine sabre, ovvero sciabola (da szablya, lingua ungherese), l’arma indossata inizialmente dalla cavalleria leggera napoleonica, gli Ussari. La sciabola è una spada curva con un solo bordo, progettata per il taglio, solitamente usata dalla cavalleria e dagli ufficiali di fanteria e marina tra il XVII e il XX secolo, di derivazione asiatica; era un’arma adatta alla velocità d’attacco.
La storia ci dice che Napoleone Bonaparte nella battaglia di Marengo, il 14 giugno 1800, fu il primo a presentarsi in battaglia brandendo una sciabola. L’arma fu la prima sciabola curva di tipologia orientale utilizzata da un esercito occidentale, fornendo il punto di partenza per uno stile definito proprio “alla Marengo”. Proprio questa sciabola è stata venduta in asta nel 2007 per 4.8 milioni di euro (osenat.fr)

Grazie a Napoleone si diffuse nell’esercito l’uso delle sciabole. Le truppe erano equipaggiate con lame di prim’ordine, costruite in fabbriche all’avanguardia dedicate alla produzione delle migliori armi da taglio di quei tempi. Le loro sciabole possedevano un’eccellente capacità di taglio. Divennero così popolari che rimasero in uso a lungo dopo la caduta di Napoleone e furono utilizzate da entrambe le parti nella Guerra Civile Americana. Soprattutto si identificò la sciabola con gli eserciti napoleonici e viceversa.

La cavalleria napoleonica era dotata di sciabole lunghe, mentre la fanteria usava il briquet, o sciabola corta.  Il termine briquet, “sciabola-acciarino”, venne coniato con fini denigratori dagli Ussari per indicare la corta arma da fanteria in dotazione alla Guardia consolare. Nel 1804 Napoleone unificò alcuni corpi, creando la Guardia Imperiale, per la quale ordinò la realizzazione di nuove sciabole corte per tutti.

Il briquet venne fornito indiscriminatamente a tutti i corpi di fanteria della Guardia imperiale, e divenne l’arma per tutti gli usi, come coltellaccio di utilità ed anche per i duelli. Dal 1806 tutte le Guardie napoleoniche indossavano briquet, o sciabole corte.

Dunque, la prassi di usare la sciabola corta per aprire bottiglie si diffuse velocemente, data la reperibilità e comodità dell’arma, a disposizione di tutti.

Si racconta che il sabrage fosse diventato una pratica diffusa ed incoraggiata tra i militari grazie ad una frase attribuita a Napoleone: «Champagne! Nella vittoria è un merito; nella sconfitta una necessità “: che si vincesse o perdesse, meglio sciabolare una bollicina, e come dargli torto!

In tempi moderni si è riscoperta la spettacolare pratica, ma con sciabole apposite, che non sono né affilate né appuntite. Aprire con sabrage una bottiglia di spumante assicura un inizio di serata esplosivo!

Le sciabole proposte da proseccoshoppe.com non sono né affilate né appuntite, e sono specificatamente disegnate per il sabrage, tecnica che richiede un po’ di pratica e manualità. Le sciabole ricordano i briquet napoleonici, ma sono di dimensioni adeguate e bilanciate in modo da facilitarne l’uso. In particolare, la moderna sciabola non è né acuminata né affilata, dato che non è il fil di lama a rimuovere il tappo, ma l’accuratezza dell’angolo di incidenza quando si imparte il colpo netto lungo il collo della bottiglia.

Il sabrage è divertente e conviviale, ed anche solo imparare a farlo garantisce intrattenimento anche ai più annoiati tra noi. Il sabrage perfetto è quello in cui il tappo ed il colletto della bottiglia saltano insieme: più facile a dirsi che a farsi, ma val veramente la pena di provare.

Ecco la procedura: la bottiglia deve essere raffreddata per almeno 12 ore, possibilmente a 6gradi. Va rimosso tutto il rivestimento dal collo della bottiglia, e la gabbietta spostata sul primo anello del colletto. La sciabola va appoggiata al collo della bottiglia lungo le linee di giuntura dello stampo, e fatta scivolare con sicurezza verso il colletto, cosi che con un colpo netto il colletto salti. Et voilà! Tappo e colletto resteranno uniti. Liberamente tratto da Napoleone: Le prosecco, dans la victoire, on le mérite, dans la défaite, on en a besoin!

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